“La politica puzza di morte, io voglio una politica che puzzi di vita”. E’ attorno a questa frase che si può riassumere il ’Vendola pensiero’ durante l’incontro ‘Nichi Vendola’ previsto all’interno dell’undicesima edizione dl Festival del Giornalismo”. Il governatore della Puglia incanta per più di un’ora un Teatro Morlacchi gremito per l’incontro pubblico . Subito dopo un’entrata incerta, tra ovazione e fischi, dovuti alla quarantina di minuti abbondante di ritardo, Vendola inizia la sua intervista in cui il primo pensiero va a Vittorio Arrigoni, corrispondente da Gaza per il Corriere, recentemente ucciso.
“Sono convinto –dichiara – che bisogna battersi per scovare le proprie verità, quelle con la ‘v’ minuscola. Quelle con la ‘v’ maiuscola, putroppo, sono predisposte a negare quelle degli altri”. “Credo – continua – che si possa immaginare una lotta politica, che sia aspra programmaticamente ma che preservi la vita”. Successivamente si lancia nell’intervista/ monologo ribattendo ad ogni domanda di Vittorio Zincone toccando diversi temi. Parla poco del Premier per lasciare spazio, piuttosto, al fenomeno che porta il suo nome, il Berlusconismo definendolo “una crisi antropologica di tutta una nazione che non si potrà sconfiggere togliendo la sua persona ma proponendo un modello culturale diverso”. La ‘rivoluzione’, secondo Vendola,inoltre, passa anche da “ una politica dell’incastro che riunisca tassello dopo tassello e che non sia un mero negoziato di interessi micro locali e micro logistici”. Il governatore non si risparmia e lascia al pubblico una battuta sull’omosessualità in riferimento alle dichiarazioni del vice presidente del CNR, De Mattei: “Per far cadere il governo, non siete d’accordo sul fatto che basterebbe infiltrare un po’ di omosessuali a Palazzo Chigi?”.
Viviana Attard