Nuovi modelli di business per il giornalismo

Il giornalismo ha dinanzi a sé una sfida, creare strategie di mercato per riconquistare i lettori. Questo il leitmotiv del panel 'Nuovi modelli di business per il giornalismo'. I giovani Alexander Klöpping, fondatore della piattaforma online Blendle, ed Ernst-Jan Pfauth, editore del web journal De Correspondent, sono stati i protagonisti indiscussi del dibattito che si è svolto nella Sala Raffaello dell'Hotel Brufani. Il panel è stato moderato da George Brock, docente di Giornalismo alla City University di Londra. Al dibattito hanno partecipato anche Mathew Ingram, giornalista di Fortune Magazine e senior writer di Gigaom fino allo scorso marzo, e Raju Narisetti, vicepresidente senior di News Corp.

George Brock ha aperto l'incontro evidenziando come i modelli di business e la tecnologia influenzino larga parte di quello che accade nel settore editoriale. Ma oggi qual è la strategia vincente per guadagnare e fare un buon giornalismo? Per Raju Narisetti è necessario fidelizzare con gli utenti, requisito grazie al quale la società in cui lavora è cresciuta negli ultimi anni. "L'esperienza - ha aggiunto - va investita nei contenuti che interessano ai lettori e bisogna concentrarsi sui dati per vedere se un articolo funziona". Dello stesso parere Mathew Ingram: "Il target di riferimento e l'obiettivo da raggiungere devono essere chiari per creare un rapporto con gli abbonati, ancor prima di costruire un modello di business".

Nel panorama editoriale europeo, Blendle e De Correspondent rappresentano due network di successo. "Noi - ha commentato Ernst-Jan Pfauth, riferendosi anche alla vicenda professionale di Alexander Klöpping - siamo stati fortunati perché abbiamo potuto fare un esperimento quando eravamo molto giovani. Avevo ventiquattro anni quando sono diventato capo redattore". Giornale online indipendente, nato con una campagna di crowdfunding, De Correspondent non ha pubblicità e conta circa trenta mila iscritti in Olanda, i quali pagano sessanta euro l'anno per accedere a tutte le sezioni del sito. "Abbiamo deciso che volevano concentrarci del tutto sui bisogni dei nostri abbonati", ha evidenziato Pfauth. Il suo web journal è fondato sul rapporto fra giornalisti, leader delle conversazioni, ed utenti, i quali contribuiscono anche ai contenuti del sito.

Proponendosi da un anno come "l'iTunes del giornalismo", anche Blendle da' l'idea di come l'editoria si possa ben combinare con internet. "E' perfetto - ha spiegato Alexander Klöpping - perché puoi collegare più giornali tra di loro. La maggior parte degli articoli costa intorno ai venticinque centesimi e se il pezzo non è piaciuto si ottiene il rimborso. Quello che funziona è il modo in cui i giornalisti scrivono".

Chiara Amato