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Philip Meyer è professore emerito ed ex Knight Chair of Journalism alla University of North Carolina di Chapel Hill. È l’autore di Precision Journalism, libro uscito per la prima volta nel 1972 in cui propone di trattare il giornalismo come se fosse una scienza: la sua idea è adottare il metodo e l’obiettività scientifica, così come gli ideali delle scienze sociali, per l’intero processo delle comunicazioni di massa e soprattutto per un giornalismo migliore. È stato uno dei primi ad utilizzare indagini statistiche e sondaggi a supporto dell’analisi degli scontri razziali degli anni ’60, quando lavorava al quotidiano Knight Ridder. Il National Institute for Computer-Assisted Reporting, un  programma congiunto dell’IRE, la scuola di giornalismo del Missouri, il Knight Chair in Journalism dell’Università dell’Arizona e l’IRE, sono orgogliosi di aver istituito il premio giornalistico Philip Meyer, un concorso che da risalto al giornalismo di qualità, fatto utilizzando i metodi di ricerca delle scienze sociali.

Philip Meyer, professor emeritus and former Knight Chair of Journalism at the University of North Carolina at Chapel Hill, is the author of Precision Journalism, the seminal 1972 book (and subsequent editions) that focused growing numbers of journalists on the idea of using social science methods to do better journalism. He pioneered in using survey research as a reporter for Knight Ridder newspapers to explore the causes of race riots in the 1960s.The National Institute for Computer-Assisted Reporting, a joint program of IRE and the Missouri School of Journalism; the Knight Chair in Journalism at Arizona State University; and IRE are proud to have the Philip Meyer Journalism Award, a contest to recognize the best journalism done using social science research methods.