Mercoledì 11 aprile, presso la Sala dei Notari, Gianluigi Nuzzi, giornalista di Quarto Grado (Rete 4) ha parlato della sua inchiesta relativa ai segreti delle finanze vaticane. Quattro libri scritti in dieci anni. «Si sapeva tutto del Papa e della parte evangelica, ma sulla gestione del denaro e del potere non si sapeva nulla. Perché? Perché queste informazioni non erano cercate, per una forma ossequia, di rispetto». Questo il tema dell’ultimo scritto del giornalista, “Peccato originale. Conti segreti, verità nascoste, ricatti: il blocco di potere che ostacola la rivoluzione di Francesco”.
Netta la differenza tra questo papato e il precedente. «Francesco è uno di noi: compra gli occhiali in un negozio, chiama i fedeli al telefono. Ma non è arrivata ancora la trasparenza. Le sue riforme annunciate nel 2013 sono rimaste lettera morta. C’è un blocco di potere in Vaticano – ha denunciato Nuzzi – che le ostacola. Ha l’interesse a mantenere i privilegi attraverso una gestione opaca delle finanze. Rallenta il cambiamento, amputa l’opera riformatrice».
Come riescono a bloccare papa Francesco? Questa la domanda posta da Nuzzi. «L’unica riforma che Francesco ha portato a termine è quella della comunicazione, la locomotiva di questo pontificato. Rispetto al suo predecessore, Ratzinger, Bergoglio è più vicino a noi, usa molto di più i social network».
Quindi, Nuzzi è passato ad analizzare i documenti che hanno rappresentato la spina dorsale di “Peccato originale”. Il volume unisce temporalmente quattro decenni, dagli anni Settanta («Quando nasce il gruppo di potere, che parte dalla creazione di conti correnti legati ad associazioni fittizie») ai giorni nostri, toccando figure e momenti importanti della storia repubblicana: Giulio Andreotti, Emanuela Orlandi, Enrico De Pedis, Michele Sindona, Licio Gelli e Tangentopoli. I primi due temi, il sangue e i soldi, si intrecciano continuamente.
L’altro filone di “Peccato originale” è quello del sesso, un elemento di criticità all’interno del Vaticano. «Un tema che ho sempre visto disgiunto dal potere, mi sbagliavo: è una leva del potere, perché è un segreto. In Vaticano c’è un pre-seminario frequentato da ragazzi intenti a scoprire di avere, o meno, la vocazione. Capita loro di servire messa anche al Papa». Nel libro, Nuzzi scrive la storia di Kamil Tadeusz Jarzembowski, ragazzo allontanato dal pre-seminario dopo aver denunciato l’abuso del suo compagno di stanza ad opera di un sacerdote. «L’aggravante è che l’abusante, l’orco, è la persona che tu ritieni possa essere quella che tende la mano per verificare la vocazione. Benedetto XVI aveva detto di riconoscere i tribunali civili prima di lasciare il papato: Francesco ha aperto varie commissioni segrete contro la pedofilia che però non hanno risolto nulla. Il segreto è un cancro».
Simone Vazzana