PRIMA CHE GRIDINO LE PIETRE, MANIFESTO CONTRO IL NUOVO RAZZISMO

Quella di Alex Zanotelli, oggi ospite con il suo libro Prima che gridino le pietre (realizzato con la collaborazione con Valentina Furlanetto), è stata una vita passata a riconoscere e a proteggere gli ultimi, per fare in modo che non venissero dimenticati e avessero il riconoscimento che loro spetta. La tendenza attuale è quella di non dare rilevanza ai contesti in cui sopravvivono questi ultimi, quando invece i giornalisti dovrebbero illuminare le crisi non raccontate. In Mozambico c’è stato un disastro naturale, ma nessuno ne ha parlato.
Il nero e l’islamico sono diventati le nostre grandi paure, in una realtà dove tutto ciò che è “diverso” appare minaccioso e diventa oggetto di razzismo. Un razzismo da sempre nutrito per il continente nero, terra che continua a essere spogliata di tutto ciò che offre. Il 10% della popolazione mondale consuma il 90% delle risorse messe a disposizione ed entro il 2050 avremo 250 milioni di rifugiati climatici. “È importante capire perchè la gente scappa, in particolare dall’Africa, che stiamo depredando in maniera incredibile”. Solo un’informazione critica da parte dei giornalista può aiutarci ad uscire dalla strada che stiamo percorrendo verso l’intolleranza.
I nostri nipoti parleranno di noi come noi parliamo dei nazisti, ma per noi c’è un’aggravante. Tanta gente in Germania non sapeva dello sterminio, oggi invece noi sappiamo. Il mare è per me una tomba con 100.000 persone, il deserto ne ha il doppio, con la sabbia che copre tutto. Questa è la tragedia per me”.
Mimmo Lucano fa parte di quell’esempio di accoglienza positiva che è stata criminalizzata, in un contesto dove le illegalità da perseguire sarebbero ben altre. Zanotelli durante l’incontro indossa una sciarpa realizzata da un popolo indio dell’Ecuador che sta lottando per la propria civiltà, o meglio per una parte di essa. Se nel mondo tutte le culture e le civiltà riusciranno a intersecarsi potremmo finalmente raggiungere la convivialità delle differenze.

Sara Boscolo Zemello - volontaria press office IJF19