Lucia Capuzzi ha girato le zone «calde» del Messico per raccogliere informazioni e testimonianze sul campo: Città del Messico, Tijuana, Ciudad Juárez (la città più violenta del Messico e del mondo), Saltillo (dove maggiore è il fenomeno dei desaparecidos), Ixtepec (epicentro della tratta dei migranti) e altre città e stati del Messico. Ha intervistato decine di persone: dai residenti di Juárez che si organizzano in gruppi di autoaiuto per resistere alla violenza, ai migranti latinos vittime dei sequestri, alle ragazze violentate e alle madri dei desaparecidos; ha incontrato personaggi straordinari (giornalisti, genitori, sacerdoti, vescovi, poliziotti…) e gente comune, e racconta le loro storie e testimonianze. La narcoguerra messicana riguarda l'Italia e gli italiani molto più di quanto si pensi. Non solo perché i narcos fanno affari con la ‘ndrangheta, la quale poi reinveste i guadagni di questi traffici in attività dell'economia «lecita». Ma anche perché è proprio la «domanda» di cocaina che arriva dall'Europa (e l'Italia è tra le principali consumatrici) ciò che attiva il narcomercato messicano e mondiale, con le tremende violenze ad esso connesse.