La simbiosi tra giornalista e politico regola da sempre l'attualità italiana: dall'insofferenza di Craxi per i reporter alla famigerata "velocità" renziana nel districarsi fra domande e richieste di chiarimenti, il rapporto tra il potere e il giornalismo vive di diversi livelli di conflittualità, ai quali è legata inestricabilmente la sorte di un'opinione pubblica informata. Ma cosa succede se questo rapporto viene compromesso irrimediabilmente, o diventa troppo complice? Come recuperare la necessaria credibilità da entrambe le parti?