Andrea Appino, in arte Appino, e Gianni Pacinotti, in arte Gipi, raccontano attraverso le loro opere, la musica il primo e il disegno il secondo, l'italia di ieri e di oggi. Entrambi Pisani, il primo nato nel '78, il secondo nel '63, rappresentano due generazioni diverse ma con molti punti in comune, prima di tutto la capacità di farci vedere in maniera diretta, a volte dura come un pugno nello stomaco, storie della provincia italiana ma anche storie della provincia dell'anima. Rabbia, emozioni, vita di strada viste in maniera impietosa, nella loro grandezza e nel loro squallore. Entrambi hanno sempre messo in gioco se stessi nella loro opera. Appino dice del suo disco solista Il testamento: "È la totale liberazione dei miei dolori più profondi, la vera e difficile storia della mia famiglia usata come veicolo per una terapia di gruppo, necessaria e a tratti violenta". Unastoria, l'ultimo lavoro di Gipi, primo graphic novel candidato allo Strega "racconta la fragilità e la bellezza, le lacrime e le speranze degli uomini. La storia di un'eterna caduta nell'abisso e di come, nonostante tutto, ogni volta ci si possa rialzare". Storie appunto, d'amore, di vita, di morte, di gioia, di rabbia, di punk e di anarchia. Tra le più belle e intense di questi anni zero.