Dove sono finiti gli innocui e divertenti coniglietti Nabaztag? L’Internet delle Cose, nata una decina di anni orsono in ambito SCADA e domotica, ha trovato il suo terreno ideale grazie al fenomeno degli smartphone, ed ha nei wearable la sua espressione più avanzata. Gli esperti di privacy e di diritti civili hanno cominciato a preoccuparsi con anni di ritardo, perché ormai nessuno trova strano vivere circondato da oggetti intelligenti collegati ad Internet che risucchiano dati personali in quantità inimmaginabili pochi anni orsono. Esamineremo la situazione attuale, ed una strategia di contenimento del danno (che andrebbe insegnata nelle scuole elementari) per sfuggire almeno parzialmente dal controllo e ritornare ad essere invisibili, per quanto possibile, anche nell’Internet delle Cose.