In principio c’era il gonzo journalism, con l’irruzione dissacrante della prima persona a discapito della presunta neutralità predicata dai soloni della professione. Poi, con l’avvento della Rete e della realtà digitale, nuove forme di narrazione partecipativa si sono radicate nel panorama del giornalismo, sempre più improntate alla soggettività e all’interattività. Che si chiamino deeply journalism, niche reporting o immersive journalism l’obiettivo è condiviso: creare forme di narrazione che abbattano gli steccati fra chi produce news e chi le consuma, puntando sull’empatia che le nuove tecnologie favoriscono e per certi versi impongono.
Il workshop prevede la presentazione di “estratti” dagli esperimenti più interessanti dei vari filoni narrativi succitati, che verranno presentati, commentati e discussi assieme ai partecipanti, in modo da individuarne i punti di forza e le criticità.