Dopo la Grande Recessione, l'Eurozona tenta faticosamente di trovare un terreno di coesione tra i paesi partecipanti, mentre sempre più numerose linee di faglia si aprono sotto i suoi piedi, e il ripiegamento per linee nazionali minaccia di causare il collasso della costruzione europea. Come si colloca l'Italia in tale scenario? In quale misura l'esile ripresa che stiamo sperimentando (e che già pare messa a rischio da una congiuntura globale in rallentamento) è figlia delle riforme del governo Renzi e in quale, invece, di shock positivi esterni irripetibili, come il crollo del prezzo del greggio e l'azione di espansione monetaria non convenzionale attuata dalla Banca centrale europea? Quali e quante sono, ancora, le vulnerabilità del nostro paese? La "battaglia" di Renzi contro la "austerità" europea è in realtà una battaglia per la sua sopravvivenza politica? L'informazione analizza e controlla oppure si limita ad amplificare e semplificare, restando su canoni confortevoli, come l'orgoglio patriottico?