In Italia i giornalisti non devono temere solo le querele temerarie e una legislazione carente nel tutelarli. Minacce, intimidazioni, aggressioni o persino attentati diventano spesso un mezzo per ridurre al silenzio le voci libere dell'informazione, specie per chi indaga sul crimine organizzato e lavora su quei territori che le mafie amministrano come feudi. Solo nel 2018, secondo Ossigeno per l'Informazione sono più di 60 i giornalisti che hanno subito minacce nel nostro paese. Che cosa succede quando un giornalista continua a fare il proprio lavoro dopo aver varcato il punto di non ritorno di una minaccia di morte? Lo Stato fa abbastanza per questi professionisti? Ne parleremo con quattro di loro, ascoltandone storie di coraggio e lotta per la verità, nella quotidiana convivenza con la paura per la propria incolumità.

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