Hate speech nello sport come effetto collaterale dell’incremento delle conversazioni online. Linee guida per i comunicatori digitali al fine di monitorare e moderare le community sportive in momento di crisi. Case history dal mondo dello sport a testimonianza della discutibile libertà di odiare e della certezza che il web possa essere anche un luogo per amplificare l’aggregazione in campo, contro le differenze razziali e di genere.

Organizzato in collaborazione con il Centro di Ricerca Coordinato in Information Society Law dell’Università degli Studi di Milano.

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