Le proteste antigovernative ancora in corso a Hong Kong presentano una delle più grandi sfide al dominio cinese sulla città, da decenni a questa parte. Sfidano inoltre il potere centrale, con la possibilità che proteste e rivolte scoppino altrove lungo i confini. I media di Stato hanno risposto inizialmente con la censura, poi con la propaganda, raffigurando le proteste come l'azione violenta di separatisti controllati da Washington. Le reazioni mostrano quanto Pechino sia sensibile al bisogno di controllare la narrativa su Hong Kong e altri temi cruciali come la repressione nello Xinjiang. Coprire la Cina sta diventando sempre più difficile e i giornalisti nel paese sono sottoposti a maggiori pressioni, con i dispositivi che vengono hackerati, i movimenti tracciati e le fonti intimidite. E gli effetti del Grande Firewall non si limitano alla sola Cina. La sua tecnologia è infatti ormai attivamente esportata in Russia, Africa e Asia.