Jason Rezaian e Cecilia Sala, entrambi imprigionati in Iran con l’accusa infondata di spionaggio per aver semplicemente svolto il loro mestiere, si incontrano sul palco #ijf25 per un dialogo che è più di una testimonianza: un monito e un appello alla libertà di stampa, mentre un numero senza precedenti di giornalisti resta rinchiuso nelle carceri di tutto il mondo.
Rezaian, oggi Direttore delle Press Freedom Initiatives del Washington Post, è stato incarcerato per 544 giorni nella famigerata prigione di Evin prima del suo rilascio nel 2016. Nel suo memoir Prisoner: My 544 Days in an Iranian Prison, racconta la brutalità della detenzione e il prezzo della libertà d’informazione sotto regimi repressivi. Sala, giornalista de Il Foglio e autrice di Stories, il podcast quotidiano di Chora Media che narra il mondo attraverso le sue voci e i suoi conflitti, è stata arrestata a Teheran nel dicembre 2024 mentre lavorava con un regolare visto stampa, e detenuta in isolamento nella stessa prigione. Il suo rilascio, avvenuto dopo intense trattative diplomatiche tra Italia, Stati Uniti e Iran, non ha fermato il suo impegno nel raccontare le realtà più dure e scomode del nostro tempo.
Al centro del loro incontro al Festival, il destino di giornalisti e attivisti ancora incarcerati in Iran e altrove, in quei paesi dove la verità è un crimine. Un confronto necessario, una chiamata alla responsabilità collettiva per difendere la libertà d’informazione.