Promuovere l’innovazione

Esiste una ricetta per l’innovazione? A parlarne Fergus Bell (fondatore Dig Deeper Media), Federica Cherubini (consulente media), Sebastian Horn (direttore Ze.tt), Mitra Kalita (direttrice di “The Los Angeles Times”) e Ingeborg Volan (direttrice sviluppo digitale Adresseavisen) presso il Centro Alessi. Tanti strumenti innovativi da utilizzare in redazione, ma l’innovazione molto spesso non trova applicazione poiché manca la cultura al cambiamento, laddove resta la resistenza al cambiamento: ci si protegge, preservando cosa si conosce e cosa si sa fare. Tuttavia per essere giornalisti bisogna adattarsi al cambiamento, per crescere bisogna cambiare se stessi; analogamente anche i dirigenti devono avere la consapevolezza che si può, si deve, portare innovazione alla redazione. Le innovazioni tecniche molto spesso si verificano solo in alcune parti della redazione, quando invece occorrerebbe attuarla in tutti i campi: ci sono due possibilità, la prima quella di “utilizzare” gli esperti di tecnologia all’interno delle redazione; la seconda quella di ricorrere ad un consulente esterno, cosa che nella maggior parte dei casi si rivela un’azione positiva. Vero anche che quando si lavora in un gruppo è utile cogliere l’opportunità di chiedere ad esperti del settore, presenti in team, delle innovazioni. I giornalisti devono accettare le sfide, devono essere disposti a vedere la professione da un punto di vista diverso: se professione e innovazione corrono sullo stesso binario non si possono che avere risultati positivi, se invece si trovano su due piani diversi, questo scarto rappresenterà sicuramente un problema. Aver un unico obiettivo, un unico scopo.

Cambiare spaventa. Ma spaventa solo le persone più “anziane”? Come sottolineato l’essere giovani non è un criterio fondamentale per adattarsi al cambiamento: se è vero che i nativi digitali sono più predisposti ai cambiamenti, alle innovazioni è anche vero che con il passare del tempo lo scarto “che cosa è giovane”, “che cosa è vecchio” si sta riducendo sempre di più.

Rossella Fallico