Rivestire l’informazione : i nuovi formati della notizia digitale

Oggi, Mercoledì 13 Aprile, si è tenuta alle undici e trenta di stamattina , nella Sala Lippi che si pone all'interno della Banca Unicredit in Corso Vannucci, una conferenza che aveva come oggetto di discussione i nuovi formati in cui esce la notizia. La conferenza intitolata : "Rivestire l'informazione : i nuovi formati della notizia digitale" aveva come speakers quattro personaggi d'eccezione, Angelo Cimarosti (co-fondatore di Youreporter) , Andre Dambrosio (giornalista di Sky.it) che si occupa con Carola Freddiani ( Agenzia giornalistica Effecinque) del progetto Beautiful Lab, e infine è intervenuto Francesco Magnocavallo (co-fondatore di Blogo.it),  ad introdurre l'argomento e a fare da relatore a questo progetto di Journalism Lab è stato Vittorio Pasteris , giornalista esperto in multimedia. Si è iniziato spiegando i tre esempi di cui questi speakers erano i testimoni diretti : Blogo. it, per esempio nasce sei anni e mezzo fa(attualmente è arrivato sia in Spagna che in Brasile) , come clone del nanopublishing (blog scritto a più mani solitamente facente parte di un più ampio gruppo di blog, realizzato a scopo di lucro da un editore) e serve per far sì che anche i giornalisti che non hanno dietro una testata possano andare avanti con il proprio lavoro Blogo ha lanciato all'incirca 70 blog, come spiega il co-fondatore Francesco Magnocavallo, che vanno dalle diecimila presenze alle centomila con una portata di 4000 commenti , uno dei blog di maggiore successo è sicuramente AUTOBLOG, un blog appunto che tratta di macchine e di tutte le news concernenti l'automobilismo, inoltre i temi principali che vengono trattati, spiega Magnocavallo, hanno una natura più vicina alle soft news. In Blogo si parla sopratutto di auto, spettacolo e nuove tecnologie, la politica viene seguita solo da un pubblico di nicchia e anche la cronaca sembra avere solamente una piccola percentuale di "adepti". Il blog è comunque una realtà con cui la "notizia" deve fare i conti, attraverso questo sistema di comunicazione cambiano anche i criteri di notiziabilità che sono diversi da quelli del giornalismo puro, infatti ciò che fa "notizia" per il mondo del blog può rientrare anche nella sfera del quotidiano e della quotidianità di chi scrive , per questo molti blogger non creano la notizia giornalistica , ma forse, è meglio dire creano una realtà e danno delle notizie in cui molti si possono riconoscere, poichè non sentono così lontano da sè il mondo di cui si parla. Per quanto riguarda Youreporter il co-fondatore Angelo Cimarosti, spiegava che questa piattaforma di citizen journalism e cioè giornalismo partecipativo, nasce tre anni fa come una semplice associazione e oggi come oggi hanno chiuso il Marzo 2011 con 900.000 utenti , 4.000.000. di pagine viste e 2.000.000 di video caricati. Secondo Cimarosti, il successo di Youreporter è dovuto alla facilità con cui si possono ritrovare i video,a differenza di Youtube, infatti i video catalogati e nel sito di ha la divisione di 8.500 comuni in cui possiamo trovare i video che li riguardano, oltre questa semplificazione che rende più facile agli utenti trovare ciò di cui hanno bisogno c'è da dire che Youreporter non è una testata di giornalismo per questo i video non vengono selezionati dal punto di vista editoriale, quindi non c'è un filtro per cui alcuni video si ritengono più appettibili di altri. Su Youreporter sono iscritti 16.500 citizen journalism che ogni giorno mettono in rete sotto forma di video i loro problemi, ma anche le loro gioie. Ovviamente non sono tutte rose e fiori , infatti il giornalismo partecipativo per video costa molto, dai 60.000 ai 70.000 euro vengono spesi all'anno per coprire i  costi del server, quindi per sopravvivere ,Youreporter ha dovuto appoggiarsi alla pubblicità, sperando ovviamente di trovare nuove forme di business che gli consentano di essere del tutto indipendente. Per quanto riguarda Sky.it ed Effecinque sono i creatori insieme a  Tiwi, una start-up di Reggio Emilia, che produce video innovativi con la tecnica della motion graphics, del progetto "Beautiful Lab" di cui molti di voi già avranno sentito parlare o comunque avranno visto su Youtube o Facebook, si tratta di racconti giornalistici di cinque o sei minuti , che ovviamente trattano una vicenda di cui la società è a conoscenza, ricordiamo il primo Beautiful Lab che trattava appunto il racconto della soap opera Beautiful in sei minuti, attraverso non solo una narrazione fresca e veloce , ma anche grazie alle immagini che assomigliano a dei cartoon e che danno un'impronta ironica alla storia che fa uscire ancora di più le contraddizioni del nostro tempo. Sono stati fatti diversi Beautiful Lab: dalla storia della Sinistra Italiana, a quella del rapporto tra Fini - Berlusconi, fino al racconto della vita di Cassano e le cassanate. La realtà attraverso il beautiful lab viene vista come una soap opera, che in fondo è un ottimo specchio della società in cui viviamo oggi, pieno di melodramma e colpi di testa. I presupposti per il Beautiful Lab sono due :

- Approccio giornalistico

- Motion Graphic, lavoro che viene fatto in concomitanza alla stesura della sceneggiatura.

C'è da dire che i video sono un vero e proprio esercizio di stile giornalistico , anche perchè bisogna fare non solo una  ricerca approfondita sugli eventi che andremo a raccontare, ma bisogna unire tutto questo con un grande sforzo di sintesi, bisogna infatti sintetizzare in pochi minuti anni ed anni di vicende. Infine quello che possiamo dire è che il web , in un modo tutto suo, pieno di ironia e partecipazione attiva da parte delle persone che lo invadono aiuta a creare una nuova comunicazione che non divide per ceto, schieramento politico o cultura, bensì unisce tramite un linguaggio fatto di immagini, realtà familiari e sarcasmo .

Clarissa Massarelli