SONDAGGISTI O ASTROLOGI?IL RUOLO SOCIALE DELLE RICERCHE NEL RACCONTARE LA POLITICA

Ha ancora senso fidarsi dei sondaggi?
Questo ha chiesto Dino Amenduni sabato 8 aprile a Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos Italia, a Ben Page, CEO Ipsos Mori e a Paola Tommasi, staff nella campagna elettorale di Trump.
Pagnoncelli ha rivendicato più volte nel corso del panel svoltosi nella Sala del Dottorato l’affidabilità della ricerca demoscopica come unico strumento certo. Il sondaggio politico-elettorale, a differenza di altri, viene di solito presentato il giorno prima del voto e quindi può essere confermato o smentito in tempi brevissimi. Le difficoltà sono attribuibili solo in parte alla metodologia, ma in larga misura a una serie di fattori indipendenti legati principalmente al rapporto tra cittadini e politica. Infatti negli ultimi anni la decisione di voto si forma talora all’ultimo momento, senza contare che una parte della popolazione entra in contatto con la campagna elettorale o anche con le scadenze elettorali pochi giorni prima e molte volte superficialmente. Inoltre non è sicuro che la risposta di chi partecipa a un’indagine demoscopica rimanga stabile fino al momento del voto, molte volte anzi anche la presentazione stessa di un sondaggio può orientare le preferenze.
“I sondaggi – ha spiegato Ben Page -  si fermano il giorno prima delle elezioni e il 10% dei votanti generalmente decide il giorno stesso cosa voterà,  e soprattutto tra coloro che abbiamo intervistato potrebbe esserci qualcuno che alla fine decide di non presentarsi alle urne”.
L’esperienza di Paola Tommasi nella corsa presidenziale di Trump ha messo in luce un altro elemento; quanto i sondaggi siano influenzati e sfruttati dai media. Il tycoon, non fidandosi della stampa,  ha deciso di tastare l’orientamento dell’elettorato da solo, instaurando un rapporto diretto con i suoi sostenitori, mettendo in piedi un gruppo di giovani impegnati nella comunicazione e in ultimo utilizzando un database nel quale ogni elettore veniva schedato, nei limiti della legalità, e in base ai dati raccolti con questo sistema ha organizzato tutti i suoi interventi e i suoi incontri pubblici.
Il rapporto tra sondaggisti e media è purtroppo di eterno conflitto, “credo che sia opportuno riflettere sul livello di aspettative generato dalla stampa” ha detto Pagnoncelli ”tanto che a volte siamo forzati a fornire le stime anche in situazioni di forte incertezza”.  Il presidente di Ipsos Italia ha sottolineato l’importanza di assumersi le proprie responsabilità da entrambe le parti. “Rivendicò la bontà dello strumento demoscopico – ha concluso -  è un sistema perfettibile che richiede grossi investimenti ma l’indagine rimane il metodo principe per prevedere l’andamento di una votazione” .

Alessia Sirci