Televisioni del mondo. Il ruolo del micro-citizen journalism nel raccontare le mille facce dell’Italia

Innovatori, pionieri, visionari, indipendenti. Orgogliosamente piccoli. È questa l'Italia composta dalle sue micro web tv, canali sul web messi in piedi a basso costo. Presidiano il territorio laddove anche tv e giornali locali sono scomparsi, denunciano ciò che non va, promuovono le iniziative culturali, creano un filodiretto con l'amministrazione comunale. Che risponde dai microfoni della web tv.

Le micro web tv – mappate dall'osservatorio Altratv.tv - fotografano la cittadinanza attiva. Ormai anche in Italia il trend è esponenziale. Ad accendere queste antenne sentinelle delle democrazia sono i cittadini videomaker, gruppi associativi, consorzi di giornalisti in erba. Sono eroi del quotidiano che lottano contro la piaga del digital divide: ben il 41% delle micro web tv accese in Italia trasmette da aree con copertura parziale o addirittura inesistente della banda larga.

La frantumazione del piccolo schermo, con il progressivo abbandono delle vaste platee generaliste, sta producendo effetti da big bang digitale. Moltiplicazione dei canali e realizzazione di esperienze di protagonismo webvisivo digitale dal basso. Oggi in Italia centinaia di cittadini videomaker decidono di investire tempo (e in parte anche denaro) per fare web tv. Il tutto per passione e per contare di piu. Per esserci. Queste micro web tv accese da “netizen” rappresentano nella loro unicità il tessuto informativo iperlocalizzato italiano e svolgono un ruolo di straordinaria importanza, quasi un servizio di pubblica utilità, arrivando a colmare spesso un vuoto informativo.

Giampaolo Colletti altratv.tv e Nòva24, Il Sole 24 Ore
Francesca Fornario giornalista
Guido Scorza Istituto Politiche dell'Innovazione
Tommaso Tessarolo direttore Current TV Italy
Luca Tremolada Nòva24, Il Sole 24 Ore