La quarta giornata del Festival si è conclusa al Teatro Morlacchi con un incontro in cui il noto rapper Fedez si è confrontato sui temi dei social e dell’attivismo politico.
Federico Lucia, in arte Fedez, intervistato da Matteo Grandi, direttore di Piacere Magazine, ha detto la sua e spiegato il suo punto di vista su diversi avvenimenti che l’hanno reso protagonista sulla stampa negli ultimi anni. Si parte dal primo scontro sul social network Twitter con il vicepresidente del Senato Gasparri fino ad arrivare alle recenti liti con il vicino di casa, passando per il tema dell’Expo.
Il cantante, ricostruendo gli eventi che l’hanno portato al centro dell’attenzione mediatica, ha voluto così insistere sul problema del sensazionalismo e del mancato controllo delle fonti e dell’informazione che secondo lui sono al centro della crisi del giornalismo italiano.
“Io sono a contatto con un certo tipo di stampa, per lo più di spettacolo e discografica, però esponendomi su tematiche più sensibili sono arrivato ad entrare in contatto anche con un altro tipo di stampa,” rivela. “Ho stima di una particolare tipologia di stampa, ma ce n'è una parte che non considero nemmeno giornalismo.”
Fedez lamenta come le maggiori testate online e la stampa italiana si siano concentrate troppo negli ultimi anni sulle sue vicende private e dichiarazioni fino a portarlo a domandarsi quale sia la priorità delle informazioni nel giornalismo italiano. “Quando ho litigato con il mio vicino, la mia casa era diventata Avetrana. Persino mia nonna mi ha chiamato per dirmi che al telegiornale avevano parlato di me subito dopo aver dato una notizia sul Papa.”
Alla domanda di Grandi su che cosa chiede alla stampa, Fedez risponde: “Dal punto di vista personale chiedo loro di verificare sempre le fonti o di venire a chiedere spiegazioni a me in prima persona. Vengo sempre dipinto come scontroso e istintivo, ma sono molto aperto al dibattito e riesco ad avere una dialettica civile. In generale vorrei vedere meno sensazionalismo, soprattutto sul web, per avere un rapporto costruttivo, più confronto e meno affronto . Io ho avuto un riscatto sociale e in questo paese tutto quello che è ricchezza viene collegato immediatamente alla disonestà. Ma con la musica è difficile essere disonesti: se uno guadagna tanto, vuol dire anche che paga molte tasse e quinidi ha tutto il diritto di dire la sua.” Fedez infatti sostiene di aver sempre messo la faccia in tutto quello che ha fatto e detto, e lo ha fatto soprattutto tramite i social. È diventato virale, infatti, il video in cui si difende dalle accuse avanzate da giornalisti di essere un sostenitore dei black bloc; popolari i tweet in cui si espone sulla violenza esercitata dalla polizia durante alcune manifestazioni pacifiche.
“Penso che i miei detrattori e tutti coloro che hanno cercato di svilire me e le mie idee strumentalizzandole mi sopravvalutino,” conclude. “Credono che abbia una presa sul pubblico più forte di quella che ho realmente. Non so se in questi anni ho rotto gli schemi della comunicazione. Quello che so è che metto la faccia in tutto quello che faccio e continuerò a farlo, nonostante a volte ne paghi le conseguenze.”
Ludovica Tronci