La crisi di fiducia nelle istituzioni e nei mezzi di informazione tradizionali rappresentano un pericolo per la vita democratica. Una società democratica ha infatti bisogno di spazi - fisici o digitali - dove il confronto e il dibattito riconoscano dignità all'avversario. Ma se la classe politica non riesce ad andare oltre la propaganda o l'autorefenzialità, e se i media non riescono a trovare una lingua di contatto col pubblico, quegli spazi diventano un fossato che le retoriche anti-establishment colmano facilmente con una lingua di odio, rabbia e divisione, minando per ricerca del consenso le fondamenta della società. Se il dibattito pubblico vede erosa quella lingua che dovrebbe contribuire a informare, formarsi opinioni e prendere decisioni, qual è l'effettivo stato di salute delle istituzioni democratiche?

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