La sorveglianza digitale compiuta dai dittatori attraverso la tecnologia fornita da aziende occidentali è un business da capogiro. Che conduce -in molti casi consapevolmente- alla violazione di diritti umani, e si traduce in monitoraggio e manipolazione di email e sms, filtraggio dei contenuti online, videosorveglianza ‘intelligente’, atti di spionaggio delle attività online dei cittadini digitali. Nei regimi autoritari queste tecnologie vengono impiegate per identificare e reprimere i dissidenti e giornalisti. Il panel racconta, tramite testimonianze sul campo, come sia fondamentali oggi per i giornalisti mettere a riparo portatili e cellulari dall'occhio del dittatore.