Presentazione del libro Slow media. Why slow means satisfying, ustainable & smart (2018) di Jennifer Rauch. Modera Alberto Puliafito.

Oggi riconosciamo di avere una relazione diversa con la tecnologia dei media - e con le informazioni in generale - rispetto a cinque anni fa. Siamo collegati ai mezzi di informazione, ai nostri posti di lavoro e tra di noi 24 ore al giorno. Ma molte persone hanno scoperto che le loro vite, così mediatizzate, sono troppo veloci, troppo digitali, troppo usa e getta e troppo distraenti. Questo gruppo - che comprende molti tecnici e giovani - ritiene che le attuali pratiche di produzione e consumo dei media digitali siano insostenibili, e perciò promuovono modi alternativi di vivere.

Fino a poco tempo fa, le pratiche dei media sostenibili sono state per lo più trascurate, o pensate in termini di controcultura. Ma, come scrive Jennifer Rauch nel libro, il concetto di media sostenibile ha preso piede e slancio. "Slow media" non è solo una scelta di vita, ma qualcosa che potenzialmente ha grandi implicazioni per le nostre comunità digitali e per il mondo naturale. In otto capitoli, Rauch offre un modello di media sostenibili che è lento, ecologico e consapevole. Esamina i principi del movimento Slow Food: umanesimo, localismo, semplicità, autosufficienza ed equità, e li applica all'uso e alla produzione dei media. Sfidando la percezione che i media digitali siano necessariamente eco-compatibili, esamina i media ecologici, che offrono un'alternativa a un sistema di merci corrente che produce rifiuti elettronici e promuove il consumo di risorse non rinnovabili. Infine, richiama l'attenzione sulla consapevolezza nella pratica, sostenendo che i media hanno ricadute sulla salute e il benessere psicologico.

Slow Media aiuterà i lettori a comprendere le relazioni complesse e sorprendenti tra le scelte quotidiane dei media, il benessere umano e il mondo naturale. Ha il potenziale per trasformare il modo in cui produciamo e utilizziamo i media, coltivando un ecosistema mediatico che è più soddisfacente per le persone e più sostenibile per il pianeta.

Foto