Vladimir Putin si insedierà al Cremlino inaugurando il suo quinto mandato da presidente della Federazione Russa. Dopo la riforma della Costituzione, può rimanere sulla poltrona di capo di Stato almeno fino al 2036. L’ex agente del Kgb guida il Paese, quasi senza interruzione, da quasi un quarto di secolo.

Anche se da fuori sembra di avere a che fare da decenni con la stessa classe dirigente, la Russia è profondamente cambiata al suo interno soprattutto con l’avvio di questa sua fase bellica. Un elemento centrale della propaganda sono diventati i valori tradizionali, su cui si baserebbe la presunta superiorità di Mosca rispetto all’Occidente, corrotto moralmente. Ma la retorica della Russia paladina dei valori tradizionali non trova riscontro nella vita reale delle persone ed è usata per lo più, internamente, come strumento per reprimere il dissenso, ed esternamente, come piattaforma su cui tessere alleanze in giro per il mondo con le forze conservatrici.

Come si è evoluta la natura del potere putiniano? Su che temi si incentrerà il nuovo mandato del presidente? Risponderemo a queste e altre domande sul futuro della Russia e dei suoi possibili rapporti con l’Occidente con due testimoni e allo stesso tempo vittime dirette delle politiche putiniane: Evgenya Kara-Murza, direttrice della Free Russia Foundation, col marito Vladimir Kara-Murza, oggi tra i più noti prigionieri politici in Russia, impegnata nella difesa dei diritti umani e a favore delle democrazia; Elena Kostyuchenko, ex corrispondente della Novaya Gazeta il giornale diretto dal premio Nobel Dimitri Muratov e sul quale scriveva Anna Politkovskaja, oggi firma di Meduza, la più grande realtà mediatica russa indipendente dichiarata 'agente straniero' dalle autorità russe. Kostyuchenko, autrice del libro "La mia Russia. Storia di un paese perduto" (2023), ha raccontato di essere stata avvelenata mentre si trovava in Germania lo scorso ottobre; Alexander Baunov, attualmente ricercatore di politica internazionale e storia moderna presso il Carnegie Center a Berlino per lo Studio della Russia e dell'Eurasia, precedentemente ha lavorato presso il Carnegie Center a Mosca. Designato dalle autorità di Mosca come "agente straniero", è uno dei più famosi e seguiti analisti politici russi, nonché autore del bestseller in Russia, 'La fine di un regime: come sono finite tre dittature europee'.

Introduce e modera Marta Allevato, giornalista dell’agenzia AGI ed ex corrispondente da Mosca, autrice del libro La Russia moralizzatrice - La crociata del Cremlino per i valori tradizionali (Piemme, 2024).

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