Gli ultimi anni sono stati troppo focalizzati sui temi delle fake news e del debunking, in particolare in alcuni campi della scienza, per rispecchiare fino in fondo altri temi urgenti che, a lungo termine, rischiano di essere ancora più incisivi e significativi. C'è ad esempio un enorme problema attorno alla "fiducia" tra comunità di scienziati e giornalisti, problema che va molto indietro nel tempo. Anche se scienza e giornalismo hanno ruoli diversi, hanno molte cose in comune: su tutte, il basarsi su fatti e prove. Entrambi devono essere indipendenti e cercare nuove informazioni che vanno diffuse al pubblico. Entrambi hanno vissuto una transizione drammatica da una tipologia di lavoro individuale a una dimensione molto più collaborativa. L'innovazione tecnologica ha portato a un'enorme quantità di informazioni disponibili, dati, e a nuovi strumenti con cui misurarsi. La scienza ha raggiunto un'incredibile capacità di costruire modelli super sofisticati, di migliorare la precisione nel calcolo e di descrivere fenomeni complessi. Il giornalismo ha visto l'avvento di strumenti e formati che consentono la progettazione di modi molto innovativi e talvolta persino immersivi per raccontare storie.

Specialmente su temi complessi come il cambiamento climatico, specialmente nell'era dell'abbondanza di informazioni e di voci miste, sia i giornalisti che gli scienziati lottano per comunicare i fatti in un modo comprensibile al pubblico. Una sfida che entrambe le categorie potrebbero vincere imparando come aiutarsi a vicenda.

Una collaborazione innovativa tra scienza e giornalismo potrebbe portare a una migliore comprensione dei fenomeni complessi - come il cambiamento climatico e il suo impatto - da parte di una porzione più ampia di società che, a sua volta, potrebbe dimostrarsi più solidale e collaborativa con la scienza stessa. Trovare nuove narrative può aiutare a prendere le distanze dalle storie centrate sui disastri, spostando l'attenzione sulle potenziali soluzioni, sulla capacità delle comunità locali di affrontare i cambiamenti, sulle opportunità che possono emergere da esse.

Cosa possiamo imparare da esperienza come Lookout360, programma promosso da European Forest Institute (EFI) e GEN che combina scienza e storytelling a 360°? Come possiamo trarre beneficio dalla tecnologia digitale che supporta un nuovo modo di interagire con il pubblico? Possiamo facilitare la collaborazione e la connessione tra queste due comunità, in modo simile a quanto accaduto con Hacks/Hackers, attraverso argomenti come il cambiamento climatico e l'innovazione digitale e supportando formazione reciproca, condivisione di esperienze e sviluppo di un linguaggio comune?

Organizzato in collaborazione con European Forest Institute.

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