Da quando Donald Trump è entrato nell’arena politica, i media statunitensi non hanno solo riportato le storie – ne sono diventati parte. Non passa giorno senza un tweet del President, una conferenza stampa di Spicer, una clip di Conway che gridi alle “fake news” offrendo “alternative facts.”

I media mainstream, sembrerebbe, sono stati adottati da Trump come nemico utile, un simbolo del clientelismo dell’establishment, del cosiddetto ‘beltway elitism’ che non riesce a raggiungere le masse – una critica che è in linea con i tanti nei stati flyover che si sentono come il precedente governo – e i giornalisti – li abbiano delusi.

Agli albori di questa nuova realtà, quali sono le sfide che il giornalismo americano deve affrontare? Come riconquisteranno la fiducia di un pubblico fortemente polarizzato? Cosa c’è in ballo per la nozione stessa di democrazia?

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