Zehra Dogan

artista e giornalista curda (via Skype)

Zehra Doğan è una giornalista e artista curda. È fondatrice e direttrice di Jinha, agenzia di stampa femminista curda che impiega solo donne. È stata una dei primi giornalisti a coprire la fuga delle donne yazidi dalle mani dell'ISIS. Per il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi, tra cui il prestigioso Metin Göktepe Journalism Award per l'inchiesta The screams of yazidi women. Per la copertura dei conflitti nelle aree turche popolate da curdi nel Sud-Est del paese ha ricevuto l'Exceptional Courage in Journalism Award dalla May Chidiac Foundation.

Durante la sua carriera ha spesso mescolato parole e pittura per denunciare massacri e ingiustizie. Nel 2017 è stata condannata a due anni, nove mesi e 22 giorni di prigione per "propaganda terrorista" a causa del suo lavoro giornalistico, i post sui social media e per aver condiviso sui social media un dipinto che denunciava la distruzione di Nusaybin, città nella Turchia Sudorientale, dopo gli scontri tra le forze di sicurezza nazionale e i ribelli curdi. Durante la prigionia ha continuato a dipingere, nonostante il divieto, usando materiali di recupero - compreso il suo stesso sangue - e facendo di scale poco illuminate uno studio. Ha dipinto su giornali, pacchi di sigarette e persino sulla schiena delle compagne di cella. Nel marzo 2018 l'artista Bansky ha realizzato un murale largo 0ltre 20 metri - in collaborazione con l'artista Borf - a Manhattan per protestare contro l'arresto.

Doğan è stata rilasciata dal carcere di Tarso nel febbraio 2019. È tra le protagoniste di Terroriste, Zehra e le altre (prodotto da Creative Nomads), documentario italiano sulla repressione del governo turco, basato sulle lettere clandestine scritte da Zehra Doğan alla giornalista italiana Francesca Nava durante la prigionia. Attualmente vive a Londra ed espone i suoi lavori in tutto il mondo. Zehra Dogan è la prima prigioniera politica arrestata per un dipinto.

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