Vi presentiamo #ijf19

Un Festival ormai riconosciuto a livello internazionale come luogo di incontro irrinunciabile per la discussione sul giornalismo e su temi cruciali che riguardano da vicino le nostre società.

La XIII edizione del Festival Internazionale del Giornalismo è alle porte e si prepara ad accogliere e ospitare come sempre esperti, giornalisti, accademici, attivisti e pubblico da tutto il mondo.

Oltre 600 speaker e quasi 300 eventi per 5 giorni intensi tra tavole rotonde, presentazioni, keynote speech, workshop, interviste, serate teatrali. Quest'anno il 49% degli speaker sono donne, il nostro obiettivo per il 2020 è arrivare almeno al 50%.

Tra gli argomenti dell'edizione 2019: disinformazione, cambiamento climatico, cyber guerra, intelligenza artificiale, ruolo delle tecnologie, crisi umanitarie e migrazioni, giornalismo investigativo, l’importanza della relazione di fiducia con i cittadini, fact-checking, data journalism, engagement, start-up, giornalismo investigativo transnazionale, diversità e inclusione per migliorare la qualità dei contenuti, i modelli di business: membership, abbonamenti, sostegno pubblico, filantropia, la libertà dei media sotto attacco.

Arriveranno da tutto il mondo anche i 128 volontari, studenti, aspiranti giornalisti, fotografi provenienti da 19 diversi paesi: Argentina, Francia, Germania, Ghana, Grecia, Kenya, India, Italia, Lituania, Malta, Messico, Pakistan, Polonia, Regno Unito, Romania, Russia, Slovenia, Spagna e Tunisia.

Il Festival ha ricevuto quest’anno una donazione da parte di uno dei più importanti e stimati filantropi americani: Craig Newmark. La sua fondazione Craig Newmark Philanthropies è fra i nostri principali sostenitori. Main partner istituzionale è come sempre la Regione Umbria. Main sponsor: Facebook e Google. Gli altri sponsor sono: Amazon, Coca-Cola, Commissione Europea, Nestlé, Sky, Unipol.

Come sempre gli eventi saranno a ingresso libero e in live streaming. Tutti i contenuti del Festival saranno disponibili anche on-demand sulla piattaforma media.journalismfestival.com e su YouTube.

Quella che segue è solo una panoramica del programma del festival, divisa per categorie. Per il programma completo vi invitiamo a consultare il sito, a sfogliare la brochure o a scaricare l'app del Festival.

Hai deciso di venire al festival? Ecco tutto quello che devi sapere.

ijf19TALK

Julia Angwin

Julia Angwin - direttrice e cofondatrice di The Markup, una redazione nonprofit indipendente. È una delle più note giornaliste investigative in campo tecnologico. Ex giornalista di ProPublica e Wall Street Journal, Angwin ha diretto due squadre di inchiesta finaliste al Premio Pulitzer, mentre nel 2003 ha vinto il Pulitzer per il Giornalismo Divulgativo, insieme ad altri giornalisti del Wall Street Journal, per il lavoro investigativo sulla corruzione aziendale.

Matthew Caruana Galizia

Matthew Caruana Galizia – giornalista e ingegnere informatico. Ha lavorato per cinque anni presso l'International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), dove ha fondato l'Unità Dati e Ricerca nel 2014, ed è stato ingegnere capo in sei importanti inchieste: Offshore Leaks, Swiss Leaks, Luxembourg Leaks, Fatal Extraction, Panama Papers, e Paradise Papers. Il lavoro principale dell'Unità sui Panama Papers, che ha supportato le indagini di centinaia di giornalisti in tutto il mondo, ha portato la squadra di Caruana Galizia a vincere il Pulitzer nel 2017. Caruana Galizia ha lasciato l'ICIJ nel 2018 per continuare a lavorare sul caso intorno all'assassinio della madre, Daphne Caruana Galizia, la giornalista investigativa uccisa da un'autobomba a Malta nell'ottobre 2017.

Maria Ressa

Maria Ressa - CEO e direttrice esecutiva di Rappler, social news network creato nel 2012 che combina giornalismo professionale con modelli partecipativi. Ressa è stata giornalista in Asia per circa 30 anni, principalmente nelle redazioni della CNN a Manila e Jakarta, per cui si è occupata principalmente di terrorismo nel Sud-Est asiatico, e per ABS-CBN News. Nel 2018 è stata nominata Persona dell'Anno da Time Magazine. Con i suoi lavori investigativi su Rappler ha svelato il sistema di corruzione che coinvolge il governo autoritario di Duterte nelle Filippine. Ressa è stata arrestata e rilasciata su cauzione per una accusa di diffamazione solo poche settimana fa. La diffamazione è l'ultima di una serie di accuse che sono state rivolte contro di lei per vari presunti crimini, tra cui l'evasione fiscale. "Non siamo intimiditi. Nessuna causa legale, nessuna oscura propaganda nè le menzogne possono mettere a tacere i giornalisti filippini che continueranno a mantenere la linea. Queste acrobazie legali mostrano fino a che punto il governo si spingerà per mettere a tacere i giornalisti, compresa la meschinità di costringermi a passare la notte in prigione". Queste le parole di Ressa dopo l’arresto.

INCONTRO CON

La foto simbolo di Massimo Sestini

Where are you? Le storie dietro la fotografia icona della crisi dei migranti - con Andrea Bosello (Fox Networks Group Italia), Marco Cattaneo (direttore Le Scienze), Fabrizio Gatti (L'Espresso), Massimo Sestini (fotografo).
In anteprima al Festival saranno mostrate le prime immagini del reportage a cura di National Geographic “Where are you?”. Estate 2014, nelle acque internazionali tra Libia e Sicilia, da un elicottero della Marina Militare italiana, Massimo Sestini scatta a un barcone carico di migranti una straordinaria foto zenitale diventata simbolo della crisi migratoria in Mediterraneo. Quattro anni dopo, il clamore attorno alla questione migranti non si è spento ma è anzi cresciuto, migliaia di persone continuano a rischiare la vita in mare ogni giorno. Sestini, prova a capire dove siano finiti quegli uomini, donne e bambini, se siano ancora in Europa, se siano sani e salvi e abbiano cominciato una nuova vita. Il tutto parte da un appello sul web – Where are you? - lanciato nel 2016 e che viene raccolto da National Geographic che decide di raccontare questa storia di disperazione e speranza con un documentario – intitolato “Where are you? Dimmi dove sei” - una cover story sulla sua rivista mensile. Il documentario andrà in onda su National Geographic il 20 giugno 2019 in occasione della Giornata mondiale del rifugiato.

La corruzione è un furto di futuro, un furto di democrazia - con Raffaele Cantone (presidente Autorità Nazionale Anticorruzione), Amalia De Simone (Corriere.it).

Vladimir Luxuria

La transessualità spiegata ai bambini (e non solo) - con Vladimir Luxuria (attivista e scrittrice), Pasquale Quaranta (giornalista e attivista).

Agus Morales

Raccontare le migrazioni globali. Non è una crisi dell'Europa. È una crisi del mondo - con Maria Gianniti (TG1), Francesca Mannocchi (reporter freelance, si occupa di migrazioni e conflitti e collabora con numerose testate italiane e internazionali, ha realizzato reportage in Siria, Iraq, Palestina, Libia, Libano, Afghanistan, Egitto, Turchia), Agus Morales (fotogiornalista, scrittore, direttore Revista 5W)
Un viaggio alle origini del conflitto in Siria, Afghanistan, Pakistan, Repubblica Centrafricana e Sudan del Sud. Agus Morales ha camminato con i centroamericani che attraversano il Messico e con i congolesi che fuggono dai gruppi armati. Ha seguito i salvataggi nel Mediterraneo, conosciuto le umiliazioni che soffrono i rifugiati in Europa. L’immagine del rifugiato è il volto più immediato di questo cambiamento storico: il terreno simbolico su cui si discute il nostro futuro in comune. Oggi ci sono decine di milioni di persone che non sono rifugiati perché non diamo loro asilo. Chissà se tutti, anche noi – si domanda Morales - tra una decina d’anni, non saremo rifugiati.

Il mondo morirà di capitalismo? - con Luigi Zingales (editorialista del Sole 24 Ore e docente alla Booth School of Business dell'Università di Chicago), Giorgio Meletti (Il Fatto Quotidiano).

Paolo Berizzi

Neofascisti ed estrema destra italiana nell’era giallo-verde - con Paolo Berizzi (La Repubblica)
Dal 2017 sotto scorta, Berizzi riceve da anni minacce di morte e intimidazioni per le sue inchieste e proprio negli ultimi mesi le misure di sicurezza sono state aumentate. Il suo ultimo libro è “NazItalia. Viaggio in un paese che si è riscoperto fascista”. Con lui Leonardo Bianchi (VICE Italia) e Maddalena Gretel Cammelli (Università di Bologna).

Le parole della democrazia, le parole della Costituzione - con Gianfranco Pasquino (Professore Emerito Università di Bologna)
Il professor Pasquino, tra i più importanti politologi italiani, offrirà al festival una imperdibile lezione. Con lui Dino Amenduni (Proforma).

Paul Conroy e Nicole Tung 

Che cosa è davvero una guerra: la testimonianza di due grandi fotoreporter - con Paul Conroy (fotogiornalista e documentarista), Nicole Tung (fotogiornalista), Marta Serafini (Corriere della Sera)
Conroy è stato inviato nelle principali zone di guerra in tutto il mondo per BBC, Sky TV, Sunday Times. Corrispondente dal Congo, dall’Iraq e dal Kosovo e insieme a Marie Colvin dalla Libia e dalla Siria. Dal suo libro “A private war” è stato tratto il film sulla storia della giornalista statunitense Marie Colvin, uccisa in Siria nel 2012 mentre seguiva l’assedio di Holms. A febbraio un tribunale statunitense ha condannato il regime di Assad a risarcire con 300 milioni di dollari la sua famiglia. Secondo la corte, la cronista è stata un bersaglio consapevole: gli ufficiali siriani hanno ordinato il bombardamento dopo aver tracciato la cronista attraverso le sue conversazioni satellitari e con degli informatori. Oltre a Colvin, nel bombardamento rimase ucciso il fotografo francese Remi Ochlik, mentre vennero feriti Paul Conroy e l'attivista siriano Wael al-Omar. Nicole Tung è una giovanissima fotogiornalista pluripremiata nata e cresciuta a Hong Kong. Ha lavorato come freelance per pubblicazioni internazionali - tra cui The New York Times, Stern Magazine e Le Monde - e ONG come MSF. Copre principalmente il Medio Oriente, dove il suo lavoro spesso esplora le persone più colpite dal conflitto e le conseguenze della guerra. Si occupa anche di mostrare le ricadute della Primavera Araba e le conseguenze dell'ISIS, oltre alla situazione dei rifugiati provenienti dalla Siria e dall'Africa sub-sahariana. Ha anche documentato la vita dei veterani di guerra nativi americani negli Stati Uniti, degli ex bambini soldato nella Repubblica Democratica del Congo e le proteste a favore della democrazia a Hong Kong. Con i suoi lavori ha ricevuto numerosi premi e nel 2013 è stata nominata da PND tra i 30 Fotografi Emergenti Under 30. Siede nel direttivo di Frontline Freelance Register in 2015, dove supporta la sicurezza dei giornalisti freelance nel mondo.

Infiltrazioni della criminalità organizzata, tifoserie e copertura mediatica - con Amalia De Simone (Corriere.it), Sigfrido Ranucci (Report Rai 3), Federico Ruffo (Il Posto Giusto Rai 3), Ivan Zazzaroni (direttore Corriere dello Sport-Stadio)

Gipi oltre il disegno: cinema, satira, i corti per Propaganda live
Gipi, uno dei più grandi fumettisti italiani, il primo ad essere candidato al premio Strega per i suoi lavori, ci racconterà insieme all’attore e scrittore Gero Arnone il suo viaggio fra cinema, satira e i corti per Propaganda Live.

Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua
Si parlerà apertamente di politica con Lucia Annunziata (direttrice L'Huffington Post Italia), Filippo Ceccarelli (La Repubblica e autore di “Invano. Da De Gasperi a questi qua”) e Alessandra Sardoni (Omnibus LA7).

Priya Ramani

#metoo in India: la giornalista che ha fatto dimettere il viceministro degli Esteri - con Rana Ayyub (una delle più importanti giornaliste investigative e scrittrici indiane), Priya Ramani (Mint), Barbara Serra (Al Jazeera English)
Il movimento #metoo è partito dagli Usa con le denunce contro uno degli uomini più potenti di Hollywood. Il movimento non si è fermato e in India grazie al coraggio della giornalista Priya Ramani, il vice ministro degli esteri, Akbar, è stato costretto alle dimissioni. La sua denuncia apparsa su Vogue India e Akbar ha denunciato Ramani per diffamazione. Ma dopo la presa di posizione pubblica di Ramani, sono emerse nuove testimonianze e altre 20 giornaliste hanno denunciato di essere state molestate da Akbar.

Samantha Cristoforetti

Diario di un’apprendista astronauta. Incontro con Samantha Cristoforetti 
Cristoforetti racconterà i suoi sette mesi in orbita attorno alla Terra. Un viaggio che parte da molto lontano. Anni di dedizione assoluta nati dal suo sogno di bambina. Le fatiche, le attese, l’impegno: tutto per imparare ad essere un’astronauta. Con lei Silvia Bencivelli (giornalista scientifica).

Ritorno al passato: l'attacco globale alle donne, ai diritti e alle conquiste sociali - con Michela Murgia (scrittrice), Giulia Siviero (giornalista Il Post), Claudia Torrisi (giornalista Valigia Blu)

Incontro con il Presidente della Camera Roberto Fico
Roberto Fico (presidente della Camera dei Deputati), Arianna Ciccone (co-fondatrice Festival Internazionale del Giornalismo).

La grande cronaca, sul campo oggi come ieri
Con il Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho, Silvia Balducci (RaiNews24), Francesco Vitale (caporedattore Cronaca TG2).

Domenico Iannacone

Il racconto della realtà. L'Italia de I dieci comandamenti
Prima volta al Festival Internazionale del Giornalismo anche per Domenico Iannacone (I dieci comandamenti Rai 3).

Jaclyn Corin e David Hogg

Il movimento di protesta dei ragazzi sopravvissuti alla strage di Parkland nato grazie ai social media
Jaclyn Corin (cofondatrice March For Our Lives) e David Hogg (cofondatore March For Our Lives)
Sono sopravvissuti a una delle stragi più sanguinose avvenute in America: 17 vittime, di cui 15 studenti, compagni di scuola, giovanissimi. I ragazzi di Parkland hanno reagito quasi subito attivandosi e mobilitandosi. Attraverso un uso sapiente e consapevole dei social - IG, Twitter, Facebook - hanno organizzato un movimento - March for our lives – per fare pressione sulla politica e cambiare le leggi sul possesso della armi. Da lì non si sono mai fermati e dopo una marcia che ha visto la partecipazione 800mila persone, hanno organizzato un tour in vari Stati americani per incontrare i giovani e spingerli ad andare a votare per cambiare le cose. Il loro movimento ha ispirato una ondata di nuove legge per il controllo delle armi. Jaclyn Corin e David Hogg, sopravvissuti alla strage e fra i fondatori del movimento, saranno a Perugia per raccontare la loro esperienza e come nasce un movimento di massa dal basso e l’impegno dei giovani per cambiare davvero le cose.

Oscar Camps

Diritti umani e attivismo: il ruolo delle ONG
Oscar Camps, fondatore e direttore Open Arms, una delle più importanti ONG che in questi anni ha salvato migliaia di vite umane nel Mediterraneo, sarà intervistato da Corrado Formigli (Piazzapulita LA7). 

Attivismo, femminismo, lotta contro i dittatori: il corpo come arma. Intervista alla leader delle Femen Inna Shevchenko
Sarà intervistata da Barbara Serra (Al Jazeera English), Inna Shevchenko, la leader della Feme, il movimento di attiviste in topless che mettono in scena dimostrazioni contro il patriarcato (in particolare la dittatura), la religione e l'industria del sesso. Nel 2011 insieme ad altre due attiviste è stata torturata in Russia dal KGB dopo aver protestato in topless a Minsk a sostegno dei prigionieri politici. Nel 2013 ha ottenuto asilo politico in Francia. È fuggita dall'Ucraina dopo la famosa dimostrazione contro l'unione tra chiesa e Stato, quando ha fatto a pezzi con una motosega una croce cristiana alta sette metri posta illegalmente nel centro di Kiev. La dimostrazione ha dato il via a un considerevole dibattito, finché la principale emittente russa non ha riportato - falsamente - che la croce era un memoriale per le vittime dello Stalinismo, rendendo la Shevchenko bersaglio di minacce di morte, e spingendo l'ex presidente ucraino Yankovich a chiederne l'arresto. In Francia ha iniziato a trasformare le Femen in un movimento internazionale.

Zerocalcare

Scavare fossati, nutrire coccodrilli. Zerocalcare fra stato dell'arte e stato dell’anima
Oscar Glioti (giornalista e scrittore), Zerocalcare (fumettista).
I fumetti di Zerocalcare sono entrati nella maggiore età: dopo diciotto anni di pubblicazioni, più di un milione di libri venduti in Italia, decine di edizioni in tutte le lingue e una mostra personale al museo di arte contemporanea di Roma, un incontro in cui si ripercorre la mirabolante carriera e si svela il segreto per rimanere mediamente infelici.

Sandro Veronesi e Edoardo Albinati

Letture sull'odio. Reading di Sandro Veronesi e Edoardo Albinati
Gli scrittori Edoardo Albinati e Sandro Veronesi porteranno a Perugia un evento singolare e inaspettato: un reading sull’odio. Per denunciare “l’uso e l’abuso della verità, l’impotenza dei cosiddetti intellettuali, le campagne di odio sui social, l’intoccabile bellezza morale e fisica delle persone, la vita di chi va per mare, il desiderio di giustizia, l’avventura, il coraggio”, dati e atteggiamenti contrastanti che caratterizzano la storia dell’Occidente contemporaneo.

Storia segreta della 'ndrangheta. Una lunga e oscura vicenda di sangue e potere (1860-2018)
Peter Gomez (direttore ilfattoquotidiano.it e FQ Millennium), Nicola Gratteri (procuratore della repubblica Catanzaro), Antonio Nicaso (giornalista e saggista).

Aboubakar Soumahoro

Schiavi mai. Perché stiamo perdendo il diritto di essere umani
Marco Damilano (direttore L'Espresso) con Aboubakar Soumahoro, sindacalista e attivista, impegnato come sindacalista per i diritti dei lavoratori agricoli e contro lo sfruttamento del caporalato.

Niccolò Fabi

Niccolò Fabi A CASA LORO
Nicola Berti (regista di documentari), Dante Carraro (direttore Medici con l'Africa CUAMM), Niccolò Fabi (cantautore), Laura Pertici (La Repubblica).
Niccolò Fabi racconterà il suo viaggio in Africa: “A casa loro”. Il viaggio che ha fatto insieme a Medici con l'Africa Cuamm per incontrare persone che hanno potuto e hanno scelto di rimanere in Africa. Girata in diverse regioni dell'Etiopia (dalla capitale Addis Abeba, all'Oromia, da Gambella al South Omo), la web serie è stata pubblicata da Repubblica.it. Al centro di ogni puntata una “casa” diversa in cui Fabi si fa guidare alla scoperta di piccole grandi storie, straordinarie nella loro semplicità.

Satira, graphic novel e vignette per contrastare i pregiudizi sull'Africa. L'appuntamento con i Lercio, Mauro Biani e Maria Cuffaro
Un continente in cammino, da sostenere negli sforzi di crescita, allontanando l’immagine caritatevole e drammatica che di solito se ne dà. Il talk sarà accompagnato da alcune vignette di Biani, che recentemente ha pubblicato il libro "La banalità del ma" e da un esperimento narrativo: un reportage semiserio, messo in scena da Gianni Zoccheddu e Davide Paolino. Gli autori di Lercio nei mesi scorsi hanno visitato un progetto di Amref in Etiopia per parlare di salute sessuale.

Come nasce una teoria del complotto e come contrastarla
Wu Ming 1 (scrittore), Leonardo Bianchi (VICE Italia).

Alex Zanotelli

Prima che gridino le pietre. Manifesto contro il nuovo razzismo
Per la prima volta al festival il missionario Alex Zanotelli che porterà a Perugia, insieme alla scrittrice e giornalista del Sole 24 Ore Valentina Furlanetto, il suo manifesto contro il nuovo razzismo.

A TEATRO

Ilaria e Miran, 25 anni di misteri e depistaggi. Il racconto teatrale di Lirio Abbate
Lirio Abbate (vicedirettore L'Espresso).

Incontro con Marco Travaglio (direttore Il Fatto Quotidiano)

Roberto Saviano

Incontro con lo scrittore e giornalista Roberto Saviano
Il film tratto dal suo ultimo romanzo “La paranza dei bambini”, e di cui è anche uno degli sceneggiatori, è stato premiato alla 69esima edizione del Festival cinematografico di Berlino.

Pif e Lirio Abbate

L'amore e la religione ai tempi del populismo. Incontro con Pif e Lirio Abbate
Lirio Abbate (vicedirettore L'Espresso), Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif.

Mahmood

La Gioventù che brucia con Mahmood: desideri, speranze e ricerca dei giovani oggi
Mahmood, cantante, autore e vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Soldi”, sarà intervistato da Luca Valtorta (La Repubblica). L'incontro è organizzato in collaborazione con Robinson - La Repubblica.

Diego Bianchi

Propaganda Live
Diego Bianchi, Marco Damilano, Makkox, Mirko Matteucci, Francesca Schianchi.

E ANCORA…

Non mancheranno le tematiche legate agli algoritmi, intelligenza artificiale ed etica; se ne parlerà con Paul Nemitz consigliere capo della Direzione Generale Giustizia e Consumatori della Commissione Europea.

Lo scandalo "The Spiegel" e la maledizione dello storytelling
Swantje Dake (digital editor Stuttgarter Zeitung), Jeff Jarvis (Newmark Journalism School CUNY), Tanit Koch (ex direttrice Bild).

Il caso Jamal Khashoggi, il giornalista del Washington Post ucciso nel consolato saudita a Istanbul
Francesca Caferri (La Repubblica), Iyad El-Baghdadi (fellow Civita), Bobby Ghosh (Bloomberg), Margherita Stancati (Middle East correspondent WSJ).

Regolare i contenuti diffusi sui social media: si sta facendo troppo precipitosamente?
Per la prima volta al Festival Sylvie Kauffmann (direttrice editoriale Le Monde), Con Emma Goodman (LSE Media Policy Project), Tanit Koch (ex direttrice Bild), Natalie Nougayrède (The Guardian), Damian Tambini (Department of Media and Communications LSE).

ANTEPRIMA FILM

Ancora un giorno - Another Day of Life
di Raúl de la Fuente e Damian Nenow. (Polonia, 2018, 80′). Al cinema dal 25 aprile
«Fai in modo che non ci dimentichino». È questo l’imperativo che risuona nella mente del reporter Ryszard Kapuściński mentre percorre le strade sterrate e i villaggi dell’Angola in piena guerra civile per raccontare al mondo le storie di chi sta vivendo quei tragici giorni. Come il riluttante comandante Farrusco, che ha deciso di schierarsi con i più deboli, o l’affascinante guerrigliera Carlota, che anziché sparare alle persone vorrebbe guarirle… Finché, nei suoi pellegrinaggi, il giornalista entra in possesso di una notizia che, se divulgata, potrebbe cambiare le sorti della guerra fredda e causare la morte di migliaia di persone. Il suo dovere di cronista gli imporrebbe di diffonderla, ma come può la sua coscienza sopportare un simile peso? Raúl de la Fuente e Damian Nenow adattano il reportage-capolavoro di Kapuściński in un racconto emozionante e coinvolgente, in cui spettacolari sequenze animate si alternano a interviste in live action ai veri protagonisti. E se i sopravvissuti parlano alle telecamere, i caduti non sono perduti per sempre: la memoria di chi era con loro, gli scritti di chi li ha raccontati, quell’ultima foto che li ritrae fanno sì che chi è scomparso non sia dimenticato. E permettono alle molte vittime della Storia di vivere ancora un giorno. Organizzato in collaborazione con I Wonder Pictures e Cinema PostModernissimo

(Foto di anteprima: Francesco Cuoccio)